DUNE ROSSE

DUNE  ROSSE

DUNE ROSSE


Saga appassionante e coinvolgente composta da quattro volumi

DUNE ROSSE - Il Rais dei Kinda
DUNE ROSSE - Fiamme sul Deserto
DUNE ROSSE - Nella tana del cobra
DUNE ROSSE - L'Avvoltoio lasciò il nido (prossimamente)

sabato 30 maggio 2015

IL MEDAGLIONE




"Allah ti sta già aiutando, amico mio. -  disse semplicemente, poi, al cenno di diniego dell'uomo - Sono per il bimbo che nascerà e per sua madre."

Più tardi, mentre l'unguento agiva sul ferito facendolo scivolare in un sonno ristoratore, Asada si accostò al grande predone: nella piccola mano bruna spiccava la perla di Ashraf.
"Se sarà un bimbo gli daremo il tuo nome, sahib e se sarà una femmina avrà il nome di colei che è favorita nel tuo cuore ed io sarò debitrice di questa perla con Ashraf fino a quando non ne avrò pescata un'altra. - Asada si interruppe: aveva scorto sul bel volto del rais una espressione di profonda tristezza, tuttavia riprese - Questa perla, insanguinata con il sangue del mio uomo,  è segno della benevolenza di Allah, che ha condotto amici generosi nella sua casa modesta."
"Stai parlando con Rashid, il rais di Ar-Rimal, sorella mia." interloquì con sussiego il giovane Ashraf.
"Sono soltanto un uomo infelice. - gli occhi di Rashid bruciavano come carbone ardenti - La mia donna è stata rapita ed è da due mesi che noi stiamo inseguendo i rapitori. - spiegò - E vi siamo grati di questa ospitalità."
"Prendi la perla, allora. - lo sorprese Asada - Forse sanguinerà ancora, ma sono certa che ti porterà fortuna come ha fatto con noi e donala alla tua donna... - un attimo di esitazione -... quando l'avrai ritrovata... insieme a questo gioiello. -  aggiunse con un  sorriso quasi  di scusa -  Volevo farne dono alla sposa di Asfraf per le sue nozze, ma il mare è uno scrigno tanto grande e ricco di cose preziose... Troverò qualcosa d'altro  per lei."
Rashid tese la mano verso il medaglione, ignorando completamente la perla: era improvvisametne impallidito.
"Dove lo hai trovato?" domandò, visibilmente sconvolto.
"Tra i rami di un corallo." spiegò la donna.
"Quando?" incalzò il rais.
"Solo qualche ora prima del vostro arrivo. - spiegò lei - Ma... tu mi sembri turbato, sahib..."
Rashid non la lasciò finire.
"Questo medaglione appartiene alla mia donna. Io stesso gliel'ho donato. C'é il suo ritratto custodito all'interno ed io solo possiedo la chiave per aprirlo."

Harith e sir Richard si precipitarono per guardare il prezioso gioiello e lo stesso fecero Amina ed Ashraf, poi Rashid impugnò la minuscola chiave che portava legata al collo e l'aprì.
Il medaglione passò di mano in mano prima di tornare in quelle di Rashid.
"La principessa Jasmine! - esclamò Ashraf - E'  il ritratto della principessa Jasmine, vero, sahib?... Guarda... guarda anche tu, Amina."
"E' bellissima!" esclamarono insieme i due giovani.
Amina passò il ritratto ad Asada, che lo rese al grande predone di Ar-Rimal.
"Sapresti tornare nel luogo dove l'hai trovato?" domandò sir Richard.
"Certo! - rispose la giovane - Sono pronta ad accompagnarvi anche subito."
"Scenderò io sott'acqua. -  si offrì il giovane Ashraf  -Tu ci   indicherai il posto... se loro - indicò gli ospiti - sono in grado di stare in acqua come in terra."
"Sappiamo nuotare. -  lo rassicurò il rais ed allo sguardo di stupore comparso sul volto del ragazzo - Lui è inglese. - spiegò, mentre continuava a contemplare con animo tormentato lo stupendo volto che gli sorrideva dal medaglione e fu  proprio  nell'atto di portarselo alle labbra che fece la sconvolgente scoperta - Per Allah!... – proruppe in preda ad incontenibile emozione – Questo… questo non è il volto della mia Jasmine...  Jasmine ha gli occhi azzurri e la sua fronte è pura e senza nei..."
Sir Richard gli strappò quasi di mano il gioiello e lo fissò con estrema attenzione:  il colore degli occhi della ragazza che sorrideva dal ritratto erano neri come l'ebano   e  d'ebano ramato era il colore dei capelli e non castano dorato come quelli della principessa Jasmine. E quel grande neo sulla fronte, che rendeva così misterioso lo sguardo della ragazza che sorrideva  dal medaglione, Jasmine non lo aveva.   Non lo aveva mai avuto.
Era sull'angolo destro del mento, che Jasmine esibiva un segno di distinzione: una minuscola voglia dalla vaga forma di stella.
"Questo non  è il ritratto della principessa Jasmine!" anche  il lord inglese confermò.
"Per la misericordia di Allah! E' proprio vero! Questa non è la principessa Jasmine" convenne lo sceicco Harith quando anch'egli ebbe il medaglione fra le mani.
"Per tutte le balene dell'Oceano! -  proruppe ancora l'inglese, accantonando la proverbiale flemma - Tutto questo ci pone davanti ad un enigma da risolvere... Se la tua  chiave ha aperto questo medaglione, Rashid, amico mio... questo che abbiamo davanti deve essere proprio il medaglione della principessa Jasmine..."
"… ma il ritratto non è della mia Jasmine!"  insistette cupo il rais.
"Sì! -  ripeté l’inglese accompagnando il monosillabo con ripetuti cenni del capo - Abbiamo proprio un mistero da scoprire."
"Una cosa è certa. -   continuò sempre più  cupo  Rashid – La presenza del medaglione in queste acque prova che Hakam si nasconde proprio da queste parti e  che Jasmine si trova con lui!"

 (continua)

brano tratto da   "DUNE ROSSE - Nella tana del cobra"

di Maria PACE

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