Jasmine si allontanò, prendendo la strada opposta a quella
su cui si era incamminata l'altra donna del suo Rashid. Sapeva che Rashid aveva
altre donne. Se lo ripeteva ogni attimo del giorno. Un pensiero fisso e
irremovibile. Loro due si erano appena sfiorati e nulla al mondo era stato per
lei così meraviglioso, stupefacente e terrificantemente piacevole del
fuggevole contatto con la diversità di lui. Il loro primo bacio! Tra gli
oleandri del giardino, a Doha. Così dolce e sconvolgente, tanto da richiamare
in gola tutte le emozioni nascoste nei meandri più profondi dello spirito
ancora vergine.
Ma per lui non doveva essere stato così! Le numerose donne
che gli avevano dato piacere non erano come lei. Le numerose donne da cui
Rashid traeva piacere erano come Selima. Donne le cui bocche gli si
aprivano facilmente e voluttuosamente… Non come lei, che aveva
esitato prima di scoprire che aprire la bocca ai suoi baci, era la
cosa più semplice, dolce e spontanea.
L'ultima cosa che desiderava adesso, però, era che Rashid
pensasse che lei volesse spiare lui e la sua Favorita... Spiare, pensava...
spiare con occhi supplichevoli e smarriti e con la stolta gelosia della donna
che si nasconde e spasima. No! Non era da lei.
Ed intanto, proseguendo, il passo già affondava nella
sabbia vicino alla monumentale Fontana del Fico, la cui ombra proiettata al
suolo, malinconica e solitaria, la inghiottì subito.
Si tirò un lembo del velo e se lo avvolse intorno
alla persona, come a volersi nascondere. Come se quel velo, intimo ed
accogliente, fosse il rifugio della sua tenda, dove, sola e al chiuso,
poteva nascondere e consolare la sua grande pena d'amore.
Povero, vano e inutile sentimento: i baci appassionati, le
carezze, la stretta tenace del “suo” Rashid non erano per lei; le
passioni di lui erano soddisfatte altrove. A lei non restava che quell'angoscia
dilaniante... la gelosia: troppo fugaci i loro incontri... quelli suoi e di
Rashid; troppo casti i loro contatti... Selima, invece... gli
sguardi avidi, le carezze predaci, la carne di lei contratta di spasimo
sotto la mano brutalmente dolce e possessiva di lui che... No...
“E’ la volontà di Allah! – provò a consolarsi – E’ la
volontà di Allah! Egli vede nel cuore dell’uomo e sa che cosa è bene per lui…
per questo gli offre l’amore di altre
donne… Allah è grande!”
Allora perché la “visione” dei corpi avvinghiati di Selima
e del “suo” Rashid era così insultante e provocatoria?
Forse Letizia aveva ragione a non voler dividere il suo
uomo con altre donne. Forse…
(continua)
brano tratto da "DUNE ROSSE Fiamme sul deserto"
su AMAZON oppure AUTOGRAFATO e con Dedica presso l'Autrice
mariapace200@gmail.com
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