......
Un taciturno disagio si creò fra lei e Jasmine che cercava
di evitarne lo sguardo.
La principessa rispondeva con sorrisi ai sorrisi di
sarcastica ilarità con cui l’altra a tratti cercava di colmare quel disagio. E
sorrise anche nel lasciare la stuoia per allontanarsi, qualche istante più
tardi, dopo i convenevoli di saluto.
Lentamente si incamminò verso la Fontana-del-Fico, ma non
da sola: lo sguardo della rivale, determinato e insaccato fra due strati
adiposi, la seguiva ostinato come la sua ombra e velato di controllato risentimento. Lo sentiva, quello sguardo,
pesarle sulle spalle come una veste
scomoda; intuiva i pensieri e i risentimenti celati dietro la fronte: Selima
era per lei come un libro aperto. Dai suoi discorsi e dalle “chiacchiere” delle
donne, non aveva faticato a capire che la Favorita del “suo” Rashid era una di
quelle persone che una volta ottenuto quel che volevano, l’avrebbero difeso con
le unghia e i denti. Quello che Selima voleva era assai chiaro: semplicemte ed
irrinunciabilmente conservare il privilegio di Favorita del capo, faticosamente
e sottilmente conquistato.
Il sorriso sfingeo, i modi consapevoli e sicuri di sé,
autoritari… no! Jasmine non aveva dubbi: dovevano custodire talenti nascosti; il profumo intenso e
carnale, la bocca carnosa e ingorda e quei suoi immensi occhi scuri che
parevano nascondere e custodire voluttuosi, intimi segreti… la persona piccola
e sfacciatamente opulenta, fluttuante entro l’ampia veste drappeggiata e dai
ricami dorati… la veste sotto cui magistralmente doveva esercitare… ne era
sicura… voluttuose, segrete raffinatezze…
Ma forse, provò a
convincersi, raggiunta l’ombra che il grande fico accanto alla monumentale
Fontana proiettava al suolo… forse
Selima appariva ai suoi occhi così temibile solo perché Rashid l’aveva amata e
forse l’amava ancora… Rashid amava
Selima!… Il pensiero irruppe dietro la
mente come un fulmine e vi scavò una sottilissima linea orizzontale.
Le palpebre sbatterano più volte, con stupore quasi
incredulo; lo sguardo addolorato, come accecato dal sole torrido. Come
sbalordito.
Non aveva mai pensato a Rashid innamorato di Selima… pronto
a fare
sesso con lei. Sapeva, certo, che nella sua vita dovevano esserci altre
donne: Allah gli concedeva formalmente l’amore di quattro donne e Selima era
certamente una di queste. Ma non ci aveva mai pensato prima, il cuore e la mente occupati unicamente da
quel serpentino spasimo di piacere che il solo pensare a lui le procurava.
Si rivide ansante e trepidante, pallida d’emozione, tra gli
oleandri del giardino di Doha, ad attendere il suo ritorno... la promessa di
tornare da lei… a sussultare con il cuore contratto di gioia ogni volta che
sentiva pronunciare il suo nome che, pure, per breve tempo, aveva creduto
quello di un nemico... Rivide, mentre
una scintilla di sorriso le aleggiava sulle labbra rosse come i petali di un
fiore di melograno e le guizzava nel verde balenio degli occhi… rivide il
piccolo Amud!
Le riapparve improvvisa, nella luce accecante del giorno
ormai fatto… le riapparve l’immagine del piccolo pastore nascosto entro
l’enorme burnus color miele bruciato. Seduto alle spalle del vecchio
capo di quella tribù di beduini e un
po’ isolato dagli altri. Aveva scelto
quel travestimento per sfuggire ad Hakam, l’uomo che voleva farla sua sposa a costo di ucciderla e s’era trovata quasi
nelle braccia di Rashid, ignaro d’averla al suo fianco, stesa sulla sua stuoia.
Quanta emozione; la gola chiusa, il
respiro trattenuto, quasi provenisse dal più profondo di se stessa… dal suo
grembo stretto dalle braccia contratte. Indescrivibile gioia, la “sua”
coperta accogliente sotto cui si
era infilata, lasciandogli credere d’essere il piccolo, taciturno, scontroso
Amud e sentire il suo respiro accanto a
sé, le spalle salde e possenti contro le sue. Gioia e paura… paura di tutto e
di tutti, mentre la luna saliva veloce
sopra le dune. Poi, l’episodio del
medaglione e il piccolo Amud era tornato ad essere Jasmine e Rashid le aveva
giurato amore eterno.
Ma nella vita di Rashid c’era anche Selima, perché nella
vita di ogni uomo c’erano sempre altre donne. C’era Selima, la sua Favorita,
capace di trattenere con la sua lussuriosa, sospirosa remissività,
l’irrequieta passionalità del “suo” Rashid.
Lo consentiva la consuetudine. Lo consentiva Allah!Lei non poteva che accettare anche se il cuore doleva.
(continua)
brano tratto da "DUNE ROSSE - Fiamme sul deserto"
su AMAZON
o direttamente presso l'autrice autografato e scontato - richiedetelo a
mariapace2010@gmail.com
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