DUNE ROSSE

DUNE  ROSSE

DUNE ROSSE


Saga appassionante e coinvolgente composta da quattro volumi

DUNE ROSSE - Il Rais dei Kinda
DUNE ROSSE - Fiamme sul Deserto
DUNE ROSSE - Nella tana del cobra
DUNE ROSSE - L'Avvoltoio lasciò il nido (prossimamente)

lunedì 4 agosto 2014

IL PICCOLO AMUD





Un piccolo incidente, una manciata di minuti più tardi, movimentò l'atmosfera: qualcuno aveva rubato a Selima il suo medaglione e la ragazza era fuori di sé; prima pianse ed imprecò, poi, con la schiava Dacia mise a soqquadro la sua tenda, fino  quando non si convinse dell’estraneità della poveretta al furto. Mai la schiava fu più zelante e diligente come in quella occasione: non un solo  millimetro all’interno ed intorno alla tenda rimase inesplorato.  Cercò, infine, l'aiuto delle altre donne del campo.
Una di loro disse di aver visto un ragazzo gironzolare attorno alla tenda, un ragazzo dai modi sospetti e malamente vestito, aggiunse.
“E non lo hai riconosciuto?” domandò la Favorita.
“Era un ragazzo. – la donna si strinse nelle spalle con gesto contrito – Mi pare che avesse un burnus color dattero. – spiegò - L'ho visto allontanarsi da quella parte." concluse, indicando l'uscita del campo.
“Vieni! – ordinò Selima, con l’accento autoritario che le veniva dalla sua posizione di Favorita del grande capo – Fammi vedere chi ha osato mettere le mani su un gioiello di Se lima!”
L’altra ubbidi.
Al limitare del campo, seduto per terra, la schiena appoggiata contro un vecchio arbusto rinsecchito, sedeva un ragazzo; avvolto in un mantello di almeno due taglie più grandi, volgeva le spalle al campo.

La donna lo indicò da lontano.
"E' lui. Riconosco il suo mantello." disse.
Era Amud, lo strano ragazzo al seguito del vecchio pastore Amin; la capretta che gli era stata donata non era più con lui, però aveva ancora la coperta che gli aveva dato Rashid.
Selima lo sorprese di spalle, che stava gingillandosi col suo gioiello.




"Brutto ladruncolo. - lo assalì; il ragazzo sussultò - Dove hai preso quel gioiello? Dammelo."
Il ragazzo sollevò la fronte e piantò in faccia alla favorita due stupendi occhi azzurri.
"E' mio!" rispose con voce soffocata, balzando in piedi e sottraendosi con uno scatto improvviso alle braccia tese di Selima.
"Dammelo. Brutto ladro cencioso. Dammelo." gli urlò la donna.
Ma Amud fece sparire il medaglione entro le pieghe del mantello poi si guardò intorno e si dette alla fuga.
Pochi metri più a destra c'erano due uomini di guardia al recinto dei cavalli; Amud puntò verso quella direzione.
I due gli vennero incontro, ma il ragazzo, agile come un cerbiatto, deviò la corsa e puntò verso il lato opposto.
Un gruppo di donne, però, gli sbarrò la strada.
Amud si fermò. Si guardò intorno, ma solo per un attimo, come fa l’animale braccato in cerca di una via di scampo. Vide  Selima, che gli veniva incontro con un frustino, le donne che gridavano, gli uomini che ghignavano; c'era perfino un gruppo di bambini che cercava di prenderlo, come in un gioco crudele di cui non conoscevano le conseguenze.
Il ragazzo non si dette per vinto. Proprio all'altro capo del campo vide un varco fra due tende. Correndo a zig-zag verso quella direzione,  riuscì a scansare tutti: donne, bambini ed un gruppetto di uomini.
"Piccolo demonio!" disse un degli uomini ,che si era guadagnato un calcio  negli stinchi.
"Acchiappatelo. Prendetelo." gridavano da ogni parte.
“Ha con sé il mio gioiello… non fatelo scappare.” gridava Se lima,  mettendosi anche lei dietro gli inseguitori.
Il ragazzo sarebbe certamente riuscito ad uscire dal campo, le sue gambe erano leste e leggere come quelle di un'antilope, ma fu il caso a fermarlo: Akim gli comparve davanti all'improvviso e i due ragazzi non riuscirono ad evitare l'urto.
Akim non si era accorto di quella piccola valanga umana e l'altro non era riuscito ad evitarlo. Caddero per terra sulla sabbia soffice che si sollevò schizzando come acqua.
"Allah mi assista!" Amud cercò di rialzarsi.
"Per la furia di Kalì! Chi è questa freccia?" esclamò il piccolo mago indiano.
Troppo tardi per Amud: due, tre, quattro mani si tesero verso di lui; uomini e donne avevano circondato i due ragazzi, semiaccecati dalla sabbia.
“E’ un ladro. – spiegò qualcuno, afferrando il ladruncolo per un braccio – Ha rubato il dono che Rashid ha fatto a Se lima.”
Trascinato di peso, Amud si ritrovò al centro del campo, ma le sue risorse parevano inesauribili: il capo curvo, il respiro affannoso, il ragazzo finse di essere domato, ma di colpo si chinò a raccogliere una manciata di sabbia e la gettò negli occhi del malcapitato che lo aveva preso in consegna. Il residuo di sabbia rimasto nel piccolo pugno, lo fece volare tutt'intorno.
L'uomo cacciò un urlo e lasciò andare la presa; con le mani si teneva gli occhi ed insieme a tutti quelli che avevano avuto uguale sorte, si mise a gareggiare nel più fiorito linguaggio di imprecazioni che l'Islam fosse in grado di offrire.
Amud si ritrovò nuovamente libero e nuovamente ritentò la fuga, ma il cerchio intorno a lui si era fatto inesorabile.


(continua)
brano tratto dal romanzo    -  DUNE ROSSE - Il Rais dei Kinda
per chi volesse proseguire la lettura:

pubblicazione su AMAZON
formato cartaceo ed e-book

Nessun commento:

Posta un commento

Visualizzazioni totali

I M M A G I N I

IMMAGINI di REPERTORIO - IMMAGINI di PERSONAGGI - IMMAGINI di LUOGHI

Jasmine

Jasmine

Zaira

Zaira